mercoledì 20 marzo 2013

Pasqua


In questa giornata di pioggia vi mostro la mia vetrina di Pasqua!

 Uova di cartone e galletto canterino

 Agnellino belante


 Paperelle qua qua e coniglietti

E ancora: pulcini di ogni tipo e coccinelle portafortuna



martedì 19 marzo 2013

Storia della festa del papà

Lo sapevate che... (fonte: pagina facebook Libri Una passione)
La festa del papà è una ricorrenza civile diffusa in tutto il mondo.
La festa del papà, come la intendiamo oggi, nasce nei primi decenni del XX secolo, complementare alla festa della mamma per festeggiare la paternità e i padri in generale. La festa è celebrata in varie date in tutto il mondo, spesso è accompagnata dalla consegna di un regalo al proprio padre.
La prima volta documentata che fu festeggiata sembra essere il 5 luglio 1908 a Fairmont in West Virginia, presso la chiesa metodista locale. Fu la signora Sonora Smart Dodd la prima persona a sollecitare l'ufficializzazione della festa; senza essere a conoscenza dei festeggiamenti di Fairmont, ispirata dal sermone ascoltato in chiesa durante la festa della mamma del 1909, ella organizzò la festa una prima volta il 19 giugno del 1910 a Spokane, Washington. La festa fu organizzata proprio nel mese di giugno perché in tale mese cadeva il compleanno del padre della signora Dodd, veterano della guerra di secessione americana.

La data in generale varia da Paese a Paese. Nei Paesi che seguono la tradizione statunitense, la festa si tiene la terza domenica di giugno. In molti Paesi di tradizione cattolica, la festa del papà viene festeggiata il giorno di san Giuseppe, padre putativo di Gesù, ovvero in corrispondenza con la Festa di San Giuseppe.

giovedì 14 marzo 2013

Un libro per la festa del papà

Ma cosa regaliamo a questi papà per la loro festa? Una cravatta? Mmm... Magari una penna, un portachiavi, un beauty case per la palestra, oppure delle carte da gioco, anche un semplice diploma.

Però... cosa c'è di meglio di un buon libro?
Qualche proposta:
Clive Cussler - Oceani in fiamme
Doveva essere un semplice lancio di un satellite Nasa su un'orbita polare, ma qualcosa è andato storto e il satellite si è schiantato in una zona forestale nel cuore dell'Argentina. Ad aggravare l'incidente, c'è il fatto che il razzo fosse alimentato da un piccolo quantitativo di plutonio, racchiuso in un contenitore indistruttibile che va assolutamente recuperato, soprattutto perché riveste un grosso interesse per la spietata dittatura militare che si è imposta da un paio d'anni in Argentina. Bisogna assolutamente evitare che cada nelle mani sbagliate. C'è un solo uomo che può incaricarsi di questa missione segreta, ed è Juan Cabrillo, il comandante della Oregon, con la sua squadra di uomini iperaddestrati e pronti a tutto. Mentre setacciano l'area, Cabrillo e i suoi si imbattono in una bizzarra scoperta: i resti di un dirigibile risalente alla seconda guerra mondiale. All'interno, un corpo ormai mummificato e dei fogli, forse una mappa. È l'inizio di un'avventura che si ricollegherà alla drammatica storia di cinque fratelli che all'inizio degli anni Quaranta cercavano un tesoro e che trovarono la morte... Perché c'è un segreto che non deve venire alla luce, un segreto che potrebbe cambiare drammaticamente l'assetto del mondo.

John Grisham - Calico Joe
È possibile avere una seconda possibilità? Ma soprattutto, è giusto concedere una seconda possibilità? È il dubbio che tormenta Paul una volta venuto a conoscenza della malattia del padre, e che lo spinge a compiere un lungo viaggio per convincere Calico Joe a incontrare suo padre e perdonarlo di una sua vecchia colpa. Ci riuscira?
In questo romanzo, John Grisham, abbandona il legal thriller, genere in cui è maestro e si dedica alla scrittura di un romanzo a tutto tondo. Calico Joe è un libro costruito ad arte, in cui il linguaggio specialistico del baseball fa tutt’uno con l’espressione degli stati d’animo dei protagonisti; insomma, un racconto che conferma il talento di Grisham, la sua capacità di spingersi fin nelle pieghe più nascoste dei personaggi e di portare - mediante la finzione romanzesca - la riflessione su questioni delicate come la miseria umana, la morte, la colpa e il perdono.

Flavio Insinna - Neanche con un morso all'orecchio
La morte del padre è l'evento che cambia il corso di un'esistenza. Quello che fa diventare grandi, fa decifrare il senso di una vita intera. Un percorso faticoso, raccontato senza sconti da Flavio Insinna, in un libro intimo e introspettivo. "Neanche con un morso all'orecchio" è un memoir sulla lunga adolescenza di un eterno Peter Pan (che a 45 anni vive ancora in casa con mamma e papà) costretto a diventare di botto responsabile. Sul conflitto tra il desiderio di entrare vittoriosi nella vita adulta e il bisogno irrinunciabile di essere se stessi, costi quel che costi. Un po' come un giovane Holden, Flavio Insinna è continuamente assalito dal dubbio di aver sbagliato o di poter sbagliare nelle sue scelte di vita, di lavoro e di amore, ma è anche guidato da un ostinato e personale senso della morale, ereditato dalla figura paterna, e da un'istintiva avversione per tutto ciò che sa di finto e di costruito. Sul filo della comicità, Insinna non si nega nessuna gag nella nostalgica rievocazione di ricordi autobiografici.

martedì 12 marzo 2013

Lettura per bambini

Sabato 16 marzo h 16/30
leggeremo un libro insieme:

Luis Sepùlveda
Storia di un gatto e del topo che diventò suo amico


La partecipazione è gratuita, ma per ragioni di spazio il numero di posti è limitato, si richiede dunque la prenotazione al n. 010/4045759 o via mail a alidicartagenova@libero.it

venerdì 8 marzo 2013

Serena Dandini

Serena Dandini - Ferite a morte
In questo giorno di 'festa della donna', proponiamo un libro che dà voce alle donne che non possono più e forse non hanno mai potuto festeggiare.
<<'Ferite a morte' nasce dal desiderio di raccontare le vittime di femminicidio. Ho letto decine di storie vere e ho immaginato un paradiso popolato da queste donne e dalla loro energia vitale. Sono mogli, ex mogli, sorelle, figlie, fidanzate, ex fidanzate che non sono state ai patti, che sono uscite dal solco delle regole assegnate dalla società, e che hanno pagato con la vita questa disubbidienza. Così mi sono chiesta: 'E se le vittime potessero parlare?' Volevo che fossero libere, almeno da morte, di raccontare la loro versione, nel tentativo di ridare luce e colore ai loro opachi fantasmi. Desideravo farle rinascere con la libertà della scrittura e trasformarle da corpi da vivisezionare in donne vere, con sentimenti e risentimenti, ma anche, se è possibile, con l'ironia, l'ingenuità e la forza sbiadite nei necrologi ufficiali. Donne ancora piene di vita, insomma. 'Ferite a morte' vuole dare voce a chi da viva ha parlato poco o è stata poco ascoltata, con la speranza di infondere coraggio a chi può ancora fare in tempo a salvarsi. Ma non mi sono fermata al racconto e, con l'aiuto di Maura Misiti che ha approfondito l'argomento come ricercatrice al CNR, ho provato anche a ricostruire le radici di questa violenza. Come illustrano le schede nella seconda parte del libro, i dati sono inequivocabili: l'Italia è presente e in buona posizione nella triste classifica dei femminicidi con una paurosa cadenza matematica, il massacro conta una vittima ogni due, tre giorni.>> (Serena Dandini)

martedì 5 marzo 2013

Luis Sepùlveda

Luis Sepùlveda
Storia di un gatto e del topo che diventò suo amico

Chi non ricorda Storia di una gabbianella e del gatto le insegnò a volare? Come dimenticare la commovente vicenda della gabbiana Kengah?

Dopo essere precipitata in un mare di petrolio Kengah era riuscita a stento a raggiungere il balcone di una casa di Amburgo, e lì, poco prima di morire, aveva strappato al gatto Zorba la promessa di covare il suo uovo e, una volta nato, di insegnare al piccolo a volare. Una richiesta paradossale per un gatto il cui appetito poteva essere solleticato dal succulento bocconcino. Eppure, Zorba non era mai venuto meno alla promessa; al contrario, quando si era reso conto di non riuscire a mantenerla da solo, si era ingegnato chiedendo l’aiuto di altri.

Un po’ come nelle favole di Esopo, anche nell’universo narrativo dello scrittore cileno è il mondo animale ad insegnare agli uomini – troppo spesso egoisti, noncuranti e distratti – ciò che davvero conta nella vita: l’onestà, l’amicizia e l’affetto disinteressato. Con la semplicità e insieme la profondità propria solo di un grande maestro, Sepúlveda è riuscito a scrivere una storia emozionante, capace di toccare la sensibilità dei più emotivi ma anche di scalfire la durezza di cuore dei lettori più freddi.

Ora, a sedici anni di distanza dal besteller che ha conquistato il pubblico dei bambini e degli adulti, Sepúlveda torna a scrivere un’altra storia di amicizia fra esseri molto diversi fra loro. Questa volta siamo a Monaco. Max è un ragazzo come tutti gli altri ma ha un amico speciale, il gatto Mix, con cui condivide il suo appartamento. I due sono amici sin dall’infanzia ma, mentre Max cresce e diventa un giovane uomo, Mix invecchia e pian piano perde la vista fino a diventare completamente cieco. Da allora Max stabilisce che tutto in casa deve essere riposto perfettamente in ordine affinché Mix possa muoversi con agilità, senza farsi male. Un giorno, quando il ragazzo è fuori, Mix si accorge che in casa si aggira una presenza, uno strano esserino che ha tutte le sembianze di un topo. Tuttavia, invece di approfittare della debolezza dell’animale per mangiarselo Max decide di lasciarlo libero. Da allora il topo messicano, rinominato Mex, e il gatto dal profilo greco Mix, diventano grandi amici e decidono di condividere le rispettive forze e debolezze. Così, per tutto il tempo trascorso insieme, "Mix vide con gli occhi del suo piccolo amico e Mex fu forte grazie al vigore del suo amico grande. E i due furono felici, perché sapevano che i veri amici condividono il meglio che hanno". Sono passati 16 anni, sono cambiati l’ambientazione e i personaggi, ma l’intento di fondo del nuovo libro di Sepúlveda è rimasto lo stesso: celebrare l’amicizia come valore supremo, perché come dice l’autore, “gli amici sono il nostro più grande rifugio”. Che poi gli animali, dall’alto della loro lealtà siano in grado di trasmettere questo valore meglio degli uomini è un dato di fatto innegabile, ma l’autore non si stanca mai di ripeterlo.
(da IBS)