giovedì 19 febbraio 2015

Abrogazione legge Levi


In questi giorni il governo sta lavorando a un disegno di legge sulla ‘Concorrenza’ che andrà ad abolire la legge Levi, legge del 2011 che metteva un tetto massimo allo sconto applicabile dalle Librerie sul prezzo di copertina dei libri (15%). In questo modo i ‘grandi’ avranno modo di applicare sconti altissimi… non solo, sembrerebbe proprio sparire il prezzo di copertina! Questo potrebbe anche sembrare una buona cosa dal punto di vista del lettore che avrebbe così modo di trovare i libri a prezzi molto bassi. A mio avviso le liberalizzazioni e la libera concorrenza non hanno portato grandi frutti in nessun settore... in tutto questo mercato libero a farla da padroni sono sempre i più forti, i giganti del commercio, le multinazionali... non è mai una concorrenza ad armi pari... questa libertà paradossalmente porta strangolamento delle identità e omologazione...in tutti i campi... Ma vi immaginate cosa questo significherebbe nell'editoria? Secondo noi un vero sfacelo. E non ci sarebbe neanche un aumento del numero di lettori, cosa che giustificherebbe il provvedimento, se il risultato fosse almeno questo. Pensate che mentre da noi il tetto sparisce, in Francia è stato fissato al 5%. Vi invito a riflettere, a documentarvi ed eventualmente a firmare la petizione. Grazie

Alcuni articoli in merito:

La petizione:



3 commenti:

  1. Imporre vincoli sui prezzi a tutela di lobby è assurdo e contro l'interesse dei consumatori. Non vedo perché, se una libreria vuole fare uno sconto del 30% su un libro, non possa farlo. Se seguissimo questo ragionamento illiberale dovremmo applicarlo ad ogni categoria merceologica, e allora addio al libero mercato. Al posto di chiedere vincoli e norme di tutela lavorate come fanno tutti: fate promozione, migliorate la qualità dei testi, dei servizi ai lettori, riducete i prezzi, lasciate spazio alla concorrenza. Certo è più faticoso, ma è il mercato, bellezza.

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    1. In realtà, paradossalmente, il libero mercato salvaguarda proprio le lobby! E' un discorso molto lungo e forse complesso per chi non è del settore. Noi cerchiamo di informare, ma in generale manca la sensibilità di ascoltare l'altro punto di vista. Nelle righe sopra e negli articoli segnalati è spiegato perché lo sconto sul prezzo di copertina è deleterio proprio per la libertà di stampa e di pensiero. Innanzitutto non sarebbe libera concorrenza per il fatto che la libreria indipendente acquista i libri con uno sconto del 27% sul prezzo di copertina, per cui non può rivenderlo col 30%. Questo lo può fare solo la libreria di catena o di altri circuiti che alle spalle ha le case editrici, la grossa distribuzione... e dunque lo paga meno e diversamente. Per cui non è libera concorrenza, è concorrenza scorretta. Potreste pensare che allora la libreria indipendente non ha ragione di esistere se non può competere. Ma la libreria indipendente -proprio perché indipendente- propone anche altro, selezioni di libri diversi, di case editrici piccole e meno note ma di qualità (che hanno le stesse difficoltà delle librerie piccole)... altri libri, altri pensieri, differenze... Quello che non capisce il lettore comune, anzi il consumatore medio, è che nel libero mercato è molto meno libero, è manipolato quotidianamente senza rendersene conto... vive un'illusione ...
      Le Librerie indipendenti fanno proprio quello che Lei, sig. Anonimo suggerisce, puntano sulla qualità dei testi e danno un servizio migliore ai lettori, inoltre lavorano sulla promozione della lettura, organizzano eventi, presentazioni, letture, solo non possono ridurre i prezzi. Lavorano e faticano, tantissimo. Lo fanno per passione e non per soldi, questa è la differenza!

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  2. non si basa + l'acquisto per qualità ma solo sul mero prezzo che si paga.

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